COMPRESSORI VARIABLE-MU ("VARI-MU")

Costruiti ed apparsi per primi sul mercato audio, i comp Variable-Mu (o "Vari-Mu") sono processori di dinamica valvolari in cui il rapporto di compressione varia in risposta al livello del segnale in ingresso. La particolarità quindi è che questi compressori non hanno un controllo del rapporto di compressione regolabile (ratio), ma quest'ultima viene aumentata in proporzione alla quantità di segnale in ingresso al superare della soglia impostata (threshold). In altre parole, più il livello oltrepassa la soglia più il rapporto di compressione aumenta. Il risultato è una forma unica di compressione soft-knee, che risponde in modo diverso a seconda del tipo di segnale che viene introdotto all'interno del compressore.

 

I compressori Vari-Mu non sono quindi particolarmente adatti a sorgenti sonore con transienti molto veloci, pur impostando al massimo i valori di attacco. Le valvole termoioniche usate in questi tipi di compressori hanno una gamma dinamica relativamente limitata e difficilmente permettono una riduzione del gain superiore a 15-20 dB. Ciò nonostante, i compressori Vari-MU sono noti per la loro eleganza ed il calore conferiti al suono. Possono lavorare magicamente su bassi e mix bus e danno la possibilità di ottenere un effetto pumping particolarmente piacevole, sia su generi rock che dance.


FAIRCHILD 670

Sviluppato nei primi anni '50 il compressore stereo Fairchild model 670 è senza dubbio l' outboard più costoso e pesante al mondo (6 unità rack, oltre 30 Kg) . Considerato come il re indiscusso dei compressori Vari-Mu, prevede un circuito interno caratterizzato da 20 valvole, 30 sistemi e 11 trasformatori e può essere utilizzato sia in modalità dual mono che stereo. Le diverse posizioni per i parametri del rilascio e la soglia variabile lo rendono versatile per un'ampia gamma di applicazioni. In particolare risulta uno strumento pregiato per conferire ad un mix stereo quel suono setoso, cremoso, denso e tridimensionale, spesso ricercato ed ottenibile, in questo caso, attraverso non solo la compressione, ma anche e soprattutto, la circuitazione interamente valvolare. 

 

Sul pannello frontale sono presenti (per entrambi i canali): un selettore rotativo che aumenta il segnale in ingresso in passi da 1 dB; un controllo rotativo per il Threshold; interruttori che permettono la selezione delle modalità LR o MS e la modalità VU meter (quest'ultima può visualizzare la riduzione del guadagno o la corrente, per scopi di calibrazione); c'è anche un solo interruttore che offre sei "preset" di tempo costanti: in altre parole, ogni posizione dell'interruttore seleziona un diverso abbinamento di tempi di attacco e di rilascio.

 

Posizione

Attacco(ms)

Rilascio (sec)

1

0.2

0.3

2

0.2

0.8

3

0.4

2

4

0.8

5

5

0.4

2 (picchi), 10 (picchi multipli)

6

0.2

0.3 (picchi), 10 (picchi multipli), 25 (materiale del programma)

 

Tutte le posizioni offrono valori di attacco estremamente rapidi, tra 0,2 e 0,8 millisecondi. All'epoca era considerato un vero e proprio fulmine e tali velocità non furono battute fino a un decennio dopo, con l'avvento dei comp a stato solido FET (come Urei 1176LN) che portarono i valori di attacco a soli 20 microsecondi. Grazie a suddette caratteristiche il Fairchild si rivelò anche un'eccellente de-esser,  per le sibilanti e consonanti vocali aspre e spigolose (da ricordare l'utilizzo sulle voci dei Beatles!).

 

Il carattere di compressione del Fairchild è ampiamente definito dal suo breve attacco e dai lunghi tempi di rilascio, e questo significa che è destinato ad applicazioni in cui si desidera ottenere un guadagno discreto ma con una solida presa sui transienti. La sua impostazione costante di tempo più veloce ("1") sembra essere progettata perfettamente per l'uso su canali vocali e bus vocali (fonti che hanno reso il Fairchild particolarmente glorioso). 

Sebbene il Fairchild, in particolare la versione stereo 670, sia stato inizialmente progettato per l'elaborazione di mix bus, oggi bisogna prestare particolare attenzione all'utilizzo della macchina in questo ruolo, in quanto la potenza di bassi e casse presente nella musica contemporanea, negli anni '50 non era contemplata. 

 

Lo svantaggio evidente di possedere una di queste macchine da sogno molto rare è la scarsa reperibilità delle valvole a coppie corrispondenti  fra loro (matchate) ed i costi di manutenzione periodici dovuti all'età. Le poche rare unità rimaste, sul mercato dell'usato, vengono vendute per cifre generalmente superiori ai € 30.000! Esistono alcuni piccoli costruttori di outboard (per lo più esoterico) che propongono delle riproduzioni fedeli all'originale, ma comunque destinate a pochi fortunati, con cifre che superano tranquillamente i € 45.000.

Per quanto riguarda invece le riproduzioni software, sono da segnalare quelle di UAD, Waves e IK Multimedia. Qualcuno potrebbe sostenere ed obiettare che nessuna di tali emulazioni potrà suonare esattamente come l'unità hardware originale, ma con una tale differenza di prezzo i risultati ottenuti sono da ritenersi più che apprezzabili.


MANLEY VARIABLE MU

Ormai considerato un classico moderno per il suo utilizzo in tutti i più importanti studi di registrazione del mondo, il Manley Variable Mu è un compressore / limitatore con tre doppi triodi e due trasformatori per canale in un circuito completamente valvolare. Questa è la configurazione di base resa famosa dal Fairchild 670, difficile da trovare e estremamente costoso. Sebbene originariamente progettato attorno ad una valvola 6386, Manley è passata, alcuni anni fa, alla 5670 più facilmente reperibile; una 7044 o 5687 sono usate nella sezione output, che presenta una maggiore corrente di uscita e una maggiore coerenza rispetto alla 12BH7 originariamente utilizzata. L'unità è costruita con una maestria artigianale e precisione al di là della norma. I meters, gli attenuatori, i trasformatori di ingresso e uscita sono stati progettati tutti su misura. E, in effetti, le specifiche sono ugualmente impressionanti, con l'input del Vari-Mu capace di raggiungere +36 dB con una distorsione dell'1%. L'uscita è capace di +30 dB, che, in questo mondo di stadi di uscita senza trasformatore, è una specifica impressionante.

 

 

L'unità presenta ciò che è necessario per fare il lavoro, niente di più e niente di meno. Essenzialmente, ci sono due canali che sono per lo più indipendenti tranne per il fatto che condividono un controllo comune del guadagno in ingresso. Ogni canale ha un controllo di soglia, di guadagno in uscita, attacco e rilascio e un interruttore che permette la scelta tra la compressione (un rapporto di circa 1,5: 1) e limitazione (circa 4: 1). I rapporti sono ingannevoli in quanto, come accade nei comp Vari-Mu, aumentano di fatto con l'aumentare della compressione/limitazione, con il rapporto che sale fino a 20: 1 a 12 dB di limitazione. I controlli di "Attack" e "Recovery" prevedono selezioni "lente" e "veloci" che li rendono molto più facili da impostare rapidamente rispetto a quelli di altre unità che hanno solo numeri temporali. La sezione di inviluppo fornisce un bel pò di controllo con le impostazioni di attacco disponibili da "veloce" (25 ms), a "medio" (50 ms), a "lento" (70 ms.) Il controllo di recovery passa da cinque selezioni, iniziando con "molto lento", con una base temporale di otto secondi, a "molto veloce", con un tempo di recupero di 2 ms. Ci sono anche un bypass hard-wire e due meters di precisione di grandi dimensioni che indicano la riduzione del guadagno. Un interruttore collega i circuiti di controllo del canale sinistro e destro per il funzionamento stereo. Sono disponibili diverse versioni del "Vari-Mu": la versione "mastering" presenta resistori di precisione 1% a film metallico, interruttori rotanti Greyhill con contatti dorati, attenuatori di soglia a scatti e controlli di uscita. La versione "surround" consente di collegare tre unità tramite un rilevatore comune. Un'altra versione presenta una vera funzionalità M/S che consente la gestione del Mid/Side. 

 

Sul basso, le valvole dell'unità contribuiscono a completare il suono, controllando i picchi e uniformando le note più silenziose. Sulla voce, il Manley migliora le sonorità in un modo che solo le valvole possono fare, aggiungendo sia chiarezza che calore. Ma è sul bus mix in cui l'unità brilla: a 4-6 dB di limitazione non sappiamo neanche se l'unità stia funzionando o meno (eccetto per il suo effetto sulla dinamica); è così trasparente, setosa, priva di artefatti. C'è qualcosa in questa unità che incolla tutto e migliora il suono. Non c'è da stupirsi del fatto che sia stata l'arma segreta di ingegneri del suono di tutto il mondo, per così tanto tempo!

 

Per quanto riguarda le versioni software, oltre a quella di Softube, segnaliamo la splendida versione di IK Multimedia, utilizzata al Microstudio e presente nella nuova Suite T-Racks 5.