COMPRESSORI OTTICI

I compressori ottici, comunemente chiamati "Opto", devono il loro nome ad un particolare funzionamento per cui un fotoresistore (o fotodiodo) rileva la luce di una lampada che reagisce all'audio in ingresso. Più il bulbo della lampada emanerà luce incandescente più il fotoresistore attiverà una compressione maggiore e viceversa. Tale funzionamento genera una latenza che caratterizza questi tipi di macchine: gli opto comp avranno quindi una risposta abbastanza lenta, con compressioni soft e curve molto dolci.

 

Fantastici su voci, bassi, synth, loop elettronici di batteria e quant'altro non abbia transienti molto veloci, in genere non colorano molto il suono ma lo rendono caldo, pastoso, corposo e musicale. Si prestano molto anche in fase di registrazione.


TELETRONIX LA-2A

Originariamente introdotto nel lontano 1965 da Teletronix, LA-2A è stato messo fuori produzione nel 1969, ritornando per un paio di brevi serie prima di essere nuovamente prodotto da Universal Audio nel 2000.

 

Interamente cablato a mano, utilizza un pannello elettro-luminescente ed un resistore chiamato "Cella T4". Il tempo di attacco medio è di 10 ms ed il tempo di rilascio è di circa 60 ms per il 50% del rilascio e da 0,5 a 5 secondi per il rilascio completo, a seconda del materiale del programma precedente.

 

Da molti definito il miglior compressore mai costruito, è sicuramente l'artefice di migliaia di Hits negli ultimi 50 anni. Cos'è che rende questa unità così speciale? Le valvole utilizzate per il guadagno di input e output (e il calore lussureggiante che impartiscono)? È la sua famosa capacità di prendere un buon suono e restituirlo ancora migliore? La sua incredibile semplicità d'uso? O la curva di compressione impartita dal circuito di compressione ottica? Sicuramente tutto questo sommato al fatto che LA-2A può generare risultati meravigliosamente musicali su una vasta gamma di materiali. Può produrre un suono trasparente ma, se spinto, una forte distorsione armonica con un suono molto colorato e sempre musicale.  E' usato frequentemente come anello di una catena di compressione, in serie con un compressore di tipo FET (ad esempio l' Universal Audio 1176LN), per contenere i picchi improvvisi di segnale, posizionando quest'ultimo alla fine della catena stessa. 

Il pannello frontale offre, oltre al VU Meter centrale, un selettore "Limit/Compress" per alterare il rapporto di compressione ed aumentarne la versatilità, una manopola di "Peak Reduction" per controllare il gain del circuito di SIde-chain e quindi la riduzione del guadagno e una manopola di "Gain" per il Make-Up. Semplice no?

 

Stupendo su voce, basso, bassi synth, loops di batterie elettroniche, chitarre e comunque su qualsiasi materiale in ingresso.

Un "must" per ogni studio di registrazione. E' stato clonato in tantissime versioni hardware, DiY e versioni software: per quanto riguarda quest'ultime segnaliamo quelle di UAD, Ik Multimedia e Waves. Al Microstudio, oltre ai suddetti plug-ins, utilizziamo il clone hardware di Warm Audio "WA-2A".


TUBE-TECH CL 1B

Divenuto un classico-moderno della compressione, il CL 1B è stato presentato nel 1987 dal fondatore della Tube-Tech John J. Petersen. Da quel giorno sono uscite più di 16.000 unità dalla sede danese per approdare nei più importanti e blasonati studi di tutto il mondo. Il CL 1B è un opto-comp valvolare stile "LA-2A" che implementa un maggiore controllo dato dalla presenza delle regolazioni di attacco e rilascio. Il sidechain è caratterizzato da due distinti circuiti di controllo del tempo: uno per il fisso e uno per il variabile Attack / Release. I due timer possono essere usati separatamente o combinati insieme.

 

Sul pannello frontale a 3 unità rack sono presenti grandi manopole tra cui il gain (Make-Up fino a +30 dB), la scelta del ratio (con rapporti da 2:1 a 10:1), il threshold (da +20dBU a -40 dBU), l'attacco, il rilascio e il controllo del meter. Discorso a parte per gli altri due selettori. Il primo permette di scegliere 3 settaggi diversi per la gestione di attacco/rilascio: Fixed (Tempo di attacco fisso a 1 msec / Tempo di rilascio fisso a 50 msec), Manual (gestito dalle manopole sul pannello frontale) e Fix/Man (Attacco fisso e Rilascio regolabile). Il secondo selettore invece permette di collegare più unità insieme.

 

Il successo del CL 1B è dovuto alla sua splendida e calorosa trasparenza e lucentezza. Aumentando la compressione non si creano artefatti e il suono acquisisce una musicalità e una pasta uniche. A differenza del suo "antenato" LA-2A, il CL 1B non è un compressore colorato. Non è però neanche neutrale e conferisce un proprio suono analogico al materiale in ingresso anche senza alcuna compressione. A impostazioni estreme conferisce una saturazione delle valvole molto gustosa. Spettacolare sulle voci (dove attualmente è divenuto uno standard) e sul basso, viene usato con successo su qualsiasi materiale e, soprattutto, su chitarre e tastiere.

 

Molto costoso per un Project Studio o un Home Studio dove (come nel caso del Microstudio!), in genere, è rappresentato dalla versione software, veramente ottima, di Softube.